I pannelli solari mettono il turbo. Un ripetitore quantistico (QB) che aumenta l’energia estratta dai moduli fotovoltaici, potenziando le loro performance di circa il 10%. È questa l’innovativa tecnologia messa a punto da Ultrasolar Technology, la startup californiana che, dopo aver concluso lo scorso gennaio la prima fase di sperimentazione, ha avviato la seconda fase collaborazione con Enel Green Power che prevede una serie ulteriore di prove nei propri impianti e che condurrà alla produzione su larga scala dei dispositivi, se tutti i test saranno positivamente superati. Oltre a mettere a disposizione i propri impianti di scala maggiore per testare l’innovativa tecnologia, l’azienda supporterà infatti Ultrasolar nella produzione del dispositivo.
Grazie al lavoro di ricerca della startup, è stato possibile risolvere il tradizionale problema della dispersione di energia dei pannelli fotovoltaici, utilizzando impulsi elettrici ad alta frequenza generati per effetto piroelettrico.
All’inizio viene creato un forte campo elettrico attorno al pannello, favorendo la separazione degli elettroni dalla loro posizione naturale. Successivamente viene accresciuta la loro velocità e dunque modificato il loro intervallo d’energia (bandgap): a quel punto il pannello è in grado di assorbire più luce e migliorare così la propria performance.
“Lo sviluppo della tecnologia di Ultrasolar - spiega Ernesto Ciorra, direttore funzione innovazione e sostenibilità di Enel - è una delle 80 partnership con startup di tutto il mondo avviate dal nostro gruppo. Può rappresentare un punto di svolta fondamentale per incrementare l’attuale produzione di energia del settore fotovoltaico, stimata oggi sui 250 GW in tutto il mondo, lavorando innanzitutto sull’efficienza”.
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